domenica 10 novembre 2013

Box auto: crolla la domanda

Box auto: crolla la domanda

Box auto: crolla la domanda 1
Quello che era stato per parecchi anni un bene irrinunciabile, diventa oggi qualcosa di troppo e di troppo caro; e così mentre aumentano le offerte di box in vendita o in affitto, crolla drasticamente la domanda degli stessi, fino ad abbassare i prezzi fino al 5% per la vendita e fino al 12% per la locazione.
Questo è quanto si evidenza dall’indagine condotta da Immobiliare.it secondo cui in tutte le città d’Italia invece l’offerta dei box in vendita cresce con percentuali che arrivano fino al 6% per la vendita e al 9% per gli affitti.
La crisi economica la sta facendo da padrona, e sono così veramente tanti gli italiani che hanno rinunciato alla propria auto, ma anche i veicoli circolanti sono mediamente più vecchi che in passato – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – e raramente ha senso custodirli in un box privato. Gli effetti di questo ragionamento sono ormai visibili nelle dinamiche del mercato, soprattutto nei grandi centri urbani.Sono molti i fattori che hanno portato i prezzi di compravendita del mercato dei box a diminuire in maniera così netta. Oltre alla crisi economica di cui si è detto, va considerato che le nuove costruzioni prevedono obbligatoriamente un garage per ciascuna unità abitativa e che nei centri urbani, sempre più spesso caratterizzati da Zone a Traffico Limitato o con accesso a pagamento, si usano sempre meno le automobili private, preferendo i mezzi pubblici o quelli di condivisione.
Le grandi città
È Milano la città italiana che ha visto crescere più di tutte l’offerta, segnando un +5,7% di box in vendita e un +9,3% di affitti. A Roma il trend è lo stesso: il mercato dei box auto offre in vendita il 5,3% di immobili in più rispetto al 2012 (mentre i prezzi si sono abbassati del 4,3%); addirittura registriamo il 7,2% in più riguardo all’offerta di box in affitto, con prezzi più bassi di oltre l’8%. Caso a sé rappresentano i garage che si trovano in vie o in stabili prestigiosi: nonostante il calo generalizzato, mantengono costi fino a tre volte superiori alla media. Anche Torino e Bologna registrano l’aumento dell’offerta, rispettivamente del 4,5% e del 4,8% per la vendita e del 6% e del 5,8% per l’affitto.
Per quel che concerne i prezzi, i cambiamenti più evidenti si registrano a Genova, dove i prezzi degli affitti sono scesi del 12,2%, e a Bologna, in cui questi calano del 10,9%.
VENDITA
Costo
 Trend (vs anno prec)
Medio
 Max
 Offerta
Prezzo
Milano
€ 40.300
€ 85.000
5,7%
-5,2%
Roma
€ 46.600
€ 89.000
5,3%
-4,3%
Torino
€ 32.200
€ 79.000
4,5%
-1,1%
Bologna
€ 39.500
€ 78.000
4,8%
-2,4%
Genova
€ 51.700
€ 88.000
2,1%
-2,9%
Firenze
€ 43.000
€ 82.000
2,1%
-0,8%
Palermo
€ 35.200
€ 59.000
1,7%
-2,2%
Napoli
€ 49.000
€ 78.000
1,9%
-3,4%
Verona
€ 30.600
€ 64.000
3,1%
-3,8%

AFFITTO
Costo
 Trend (vs anno prec)
Medio
 Max
 Offerta
Prezzo
Milano
€ 140
€ 350
9,3%
-8,8%
Roma
€ 150
€ 490
7,2%
-8,2%
Torino
€ 90
€ 400
6,0%
-9,1%
Bologna
€ 100
€ 450
5,8%
-10,9%
Genova
€ 110
€ 390
6,4%
-12,2%
Firenze
€ 100
€ 400
5,1%
-4,2%
Palermo
€ 90
€ 370
6,4%
-3,4%
Napoli
€ 90
€ 380
2,8%
-2,4%
Verona
€ 70
€ 230
6,4%
-6,3%

Mercato immobiliare, frena la crisi del settore secondo l’Istat

Mercato immobiliare, frena la crisi del settore secondo l’Istat

Mercato immobiliare, frena la crisi del settore secondo l’Istat 1

Nel primo semestre 2013 rallenta il calo dei rogiti e contemporaneamente anche la concessione di mutui per l’acquisto della casa: piccoli segnali di ripresa.


Il settore edilizio e il mercato immobiliare in Italia hanno ovviamente sofferto in maniera particolare la crisi economica globale, che ha costretto i cittadini a tagliare le spese e a rimandare possibili investimenti onerosi come l’acquisto della casa. Ora però qualche segnale di ripresa sembra arrivare con il report sul primo semestre 2013 stilato dall’Istat: il documento, oltre a segnalare un positivo trend sulla concessione dei mutui, sottolinea come il calo dei rogiti per trasferimenti di proprietà immobiliari stia rallentando.
Sempre più italiani negli ultimi mesi, evidentemente, hanno conquistato fiducia e potere d’acquisto tanto da potersi permettere un acquisto importante per il proprio futuro e la sottoscrizione di un mutuo per la prima casa. Quello che è sicuro è che il drastico calo di rogiti immobiliari che aveva caratterizzato il primo semestre 2012 (-20,6% sullo stesso periodo del 2011) sta rallentando e le prospettive sono buone visto che nei primi sei mesi del 2013, il trend negativo si è arrestato a -8,3%.
Certo, il segno è sempre meno, ma di questi tempi non si può ancora pretendere una crescita in controtendenza e bisogna accontentarsi di fermare la crisi. Le compravendite immobiliari, infatti, sono in ripresa e i rogiti di transazione per l’acquisto di case sono stati 295.785 nei primi sei mesi dell’anno; di questi 275.437 rogiti si registrano nel settore residenziale, 18.146 nel settore economico e 2.202 sono stati i trasferimenti per unità immobiliari per uso speciale e multiproprietà.
Andando a guardare i dati da un punto di vista geografico, poi, si può notare come la dinamica recessiva sia in netto rallentamento un po’ dappertutto sia per il primo, sia per il secondo trimestre 2013. La flessione del trend risulta comunque più contenuta al sud, nelle isole e nel nord-est, mentre per quanto riguarda le differenze demografiche si segnala una maggiore resistenza del mercato delle grandi città contro le piccole (-7,7% contro -8,8%).
Nel complesso, quindi, l’Istat registra un fenomeno di ripresa del settore immobiliare che passa ovviamente dalla concessione di mutui per l’acquisto della casa e dall’andamento dei prezzi degli immobili, anch’esso sotto la lente d’ingrandimento degli analisti negli ultimi mesi. La picchiata dei prezzi si sta arrestando negli ultimi mesi, secondo i dati, e questo ridà fiducia ai proprietari, anche se forse non fa felici gli acquirenti. Tuttavia il nuovo pacchetto di misure del governo potrebbe dare la possibilità di acquistare casa anche ai giovani, grazie a strumenti di finanziamenti agevolati e fondi di sostegno per le coppie.
Se gli interventi avranno l’effetto sperato lo scopriremo solo con i prossimi report di analisi riguardanti l’ormai vicino 2014. Dopo la politica di spending review iniziata da Monti e continuata da Letta, infatti, tutti attendono la tanto proclamata crescita economica che passa necessariamente da una ripresa del settore immobiliare.