domenica 29 aprile 2012

SCONTI SULLE VENDITE

RIVALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI 1961 - 2011

variazione valori immobiliari a genova

FONTE : UFFICIO STUDI IMMOBILIARTE.IT

Prezzi case in vendita - Genova (GE)
dati: Ufficio Studi Immobiliare.it
Andamento prezzo medio richiesto per immobili in vendita (€/m²)
Andamento prezzo medio richiesto per immobili in vendita al mq a Genova
 
                  
                  
  
Andamento prezzo medio richiesto per immobili in affitto (€/m²)
Andamento prezzo medio richiesto per immobili in affitto al mq a Genova
 
                
Dati Immobiliari - Genova (GE)
fonte: Istat
Abitazioni
Distribuzione abitazioni a Genova
Edifici
Distribuzione tipologie edifici a Genova
Abitazioni per edificio
Distribuzione abitazioni in edifici a Genova
Epoca di costruzione
Distribuzione epoca costruzioni a Genova
Riepilogo
dati: 2010
Superficie media abitazioni (m²)
81,89
Metri quadri per occupante
37,4
Numero di stanze
1.238.615
Numero di stanze per abitazione
4,55
Densità abitativa (abitanti/Km²)
2.505

martedì 24 aprile 2012

IL MERCATO REALE

Dario Castiglia, Presidente di RE/MAX Italia, prende le distanze dai dati e dalle dichiarazioni divulgate dal Censis in merito ad un calo dei prezzi delle case nei prossimi 9 mesi dal 20% al 50 % dovuto all’introduzione dell’IMU.
RE/MAX Italia ritiene che questo tipo di esternazioni possano creare solo esagerati e immotivati allarmismi nel settore del Real Estate ma soprattutto una grande confusione nell’acquirente e nei venditori.
Dario Castiglia ritiene che “L’impatto che avrà l’Imu non porterà ad un crollo così drastico dei prezzi degli immobili. Gli effetti della contrazione del mercato si sono già manifestati sul valore di realizzo dalla vendita di immobili che dal 2008 ad oggi è già calato del 20-30% e non del 3-4% come sostiene il Censis. Non è pertanto ipotizzabile prevedere un calo dei prezzi di un ulteriore 50%, specie dovuto all’introduzione dell’IMU. E’ infatti il perdurare della congiuntura economica negativa che impatterà sul mercato immobiliare e che al limite sarà la principale causa di un ulteriore aggiustamento dei prezzi, quantificabile al massimo nel 5-10% ”.
“L’introduzione dell’Imu avrà un impatto maggiore nel frenare gli acquisti di immobili piuttosto che forzare le vendite. – continua Castiglia – e non impatterà sui proprietari di prime case che non venderanno di certo il loro immobile a causa dell’introduzione dell’Imu. Ciò che è legittimo attendersi invece è una contrazione del mercato delle seconde case e degli investimenti immobiliari”.http://www.casaxp.it/news/2012/04/20/remax-italia-esagerato-e-immotivato-lallarme-lanciato-dal-censis/

venerdì 13 aprile 2012

L 'investimento migliore è immobiliare.

http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1043370/mercato-immobiliare-italiano-investimento-sicuro-nonostante-la-crisi.shtml
I metri quadrati più cari del mondo (classifica)


                            il porticciolo del principato di monaco

con 1 milione di dollari i ricchi della terra, che sono pochi ma hanno tutto, possono comprarsi un mini monolocale da 17 mq nel principato di monaco. o magari un bilocale da 51 mq a shanghai o 38 mq in place de la concorde a parigi. vi preseNTO la classifica dei mq più cari al mondo, in cui compaiono anche molte città italiane
i prezzi qui indicati si riferiscono ai massimi raggiunti dai prezzi al mq nelle migliori strade delle rispettive città. prezzi in dollari.



Tempi lunghi per chi vuole vendere casa e la situazione economica generale non aiuta. 
Ecco i 5 motivi per cui si fa difficile concludere una compravendita, secondo le risposte di 4.500 agenti immobiliari, intervistati dalla banca d'italia per un rapporto in collaborazione con tecnoborsa e l'agenzia del territorio.

1. assenza di proposte di acquisto a causa dei prezzi troppo alti. secondo l'inchiesta sono i prezzi di listino il principale problema, che bloccano qualsiasi compravendita. il 65,7% degli incarichi a vendere, terminano per ragioni di prezzi
2. difficoltà nel reperire un mutuo. è l'altra piaga di questi mesi. le banche si trovano in una situazione non facile e chiedono sempre più garanzie per concedere un mutuo. inoltre, gli importi dei crediti coprono, nel migliore dei casi, il 70% del valore della casa. ciò significa che senza risparmi non si fa nulla
3. proposte di acquisto a prezzi troppo bassi per il venditore. è il terzo motivo di cessazione dell'incarico a vendere. le proposte che giungono sono considerate troppo al di sotto delle attese
4. attesa di prezzi più ragionevoli. la quarta causa dipende dalla terza: i proprietari ritirano gli immobili dal mercato in attesa di tempi migliori
5. troppo tempo trascorso dall'inizio dell'incarico.



E il mercato, finalmente, torna a respirare, soprattutto nelle grandi città. Secondo alcune notizie apparse in questi ultimi giorni su molti media italiani, nel nostro Paese si segnala un leggero aumento nelle compravendite immobiliari all’interno dell’area delle otto più grandi città per popolazione residente.
In cima alla classifica c’è Torino che registra una crescita del più 15,6 per cento, record a livello nazionale; a seguire i risultati della Capitale, che segna un buonissimo risultato, più 11,7 per cento, e Firenze con un più 10 per cento. Buoni risultati quasi per tutte le altre grandi città: da Milano che registra un incremento dell’1,7 (dato molto debole ma comunque in ripresa) a Napoli che ottiene un dignitosissimo più 9 per cento. Bologna registra un incremento quasi del sette per cento, 6,9 per cento per la precisione e Palermo incrementa del 2,5 per cento.
Tutti questi dati, relativi all’ultimo trimestre dello scorso anno, sono stati comunicati dall’Agenzia del Territorio nella nota informativa che pubblica ogni tre mesi sull’andamento del mercato immobiliare nel nostro Paese. A livello nazionale la variazione del mercato immobiliare dello scorso anno rispetto a quello precendete risulta positiva in ogni città ed alcune, in particolare, riportano risultati ancora migliori; è il caso di Torino, dove la variazione anno su anno, è del 7 per cento o di Firenze dove è del 6 per cento; minore è la ripresa che si registra a Napoli dove, seppure in positivo, l’incremento annuale risulta solo dello 0,2 per cento.
Non sembra conoscere flessioni l’andamento positivo del mercato immobiliare romano: la Capitale registra, dopo lo stop ottenuto nel secondo trimestre dell’anno passato, solo riusltati positivi.
Il mercato immobiliare italiano ricomincia a respirare3.554
 
La mappa delle tasse locali (incluse le tasse sulla casa) stilata dalla Cgia di Mestre individua in Varese la città più tartassata d’Italia. 1.714 euro l’importo che ogni anno i contribuenti della città lombarda versano al proprio comune ed alla propria regione, in contrasto con la città che occupa il fondo di questa speciale classifica, Lanusei ( i cittadini della città sarda versano 671 euro ogni anno). Nel novero delle tasse pagate rientrano tutti i tributi locali e pertanto si va dalle addizionali comunali e regionale, al bollo auto, alla tassa sui rifiuti, dall’Irap all’imposta addizionale sull’Rc auto.
Quest’anno le cifre dovranno essere riviste al rialzo, in virtù dell’aumento dello 0,33 per cento delle addizionali locali e della previsione dell’Imu anche per la prima casa. Nelle intenzioni dell’erario le due nuove imposte dovrebbero garantire un introito per l’erario di circa 12,8 miliardi di euro. Tuttavia tali nuove imposizioni garantiranno introiti modesti per gli enti locali, sebbene, come previsto dalla Cgia di Mestre, produrranno un impennata della pressione fiscale. Nei primi dieci posti di questa particolare classifica troviamo quasi esclusivamente città della Lombardia con l’eccezione di Rieti e Bologna, comuni ove la pressione fiscale supera i 1.600 euro annui. Tuttavia, almeno a livello generale, una più alta pressione fiscale a livello corrisponde a più servizi per il contribuente.

Tasse sulla casa: il regalo del governo si chiama Imu

Occorre anche considerare che lo studio fatto dall’autorevole ente di studio non comprende ancora le nuove imposizioni introdotte a livello locale da ben tre manovre finanziarie. In particolare mancano all’appello i decreti estivi e la nuova manovra Salva Italia prevista dal governo Monti. Basti pensare che la nuova Imu produrrà in pieno i suoi effetti solo a fine anno, quando occorrerà versare l’importo totale a conguaglio come opportunamente stabilito dalle aliquote fissate da Comuni e Governo.
Tuttavia il prelievo locale medio nazionale pari a 1.230,00 euro, come detto, non riporta molti dei nuovi tributi introdotti dalle nuove manovre finanziarie. Consideriamo ad esempio la recente normativa che prevede la modifica del mercato del lavoro. E’ stato già stabilito che le nuove risorse deriveranno, almeno in parte, dalla riduzione della deduzione forfettaria prevista per chi affitta immobili residenziali ( la deduzione dovrebbe passare dal 15 al 5 per cento) (Nuove tasse in arrivo per sostenere la riforma del lavoro).
L’aggravio di tassazione per i proprietari di immobili in locazione si aggiunge ad altre imposte introdotte sempre nel settore casa. L’Imu ad esempio verrà applicata anche alle prime case ed avrà aliquote di imposta variabili ( anche se ancora sono da definire visto che comuni e Governo potranno variare le aliquote): per l’abitazione principale viene prevista un aliquota dello 0,4 per cento mentre per gli altri immobili l’aliquota è fissata allo 0,76 per cento. Tuttavia le aliquote Imu dovranno anche essere applicate su base imponibile differenti rispetto alla vecchia Ici, visto che è stato disposta la rivisitazione dei coefficienti di moltiplicazione della rendita catastale. In precedenza l’importo da versare ai fini Ici si otteneva moltiplicando la rendita catastale prima per il 5 per cento ( coefficiente di rivalutazione) e successivamente si moltiplicava per 115,5 per la prima casa e 126 in caso di seconde e terze case. Adesso il moltiplicatore è stato elevato a 160 portando un notevole aggravio degli importi dovuti (ad esempio su un immobile con rendita catastale pari a 1000 euro adibito a prima abitazione si può arrivare a dover sborsare oltre 200 euro in più) (Imu 2012: quanto ci costa? Tutte le novità).

Tassazione affitti: un salasso con effetto a cascata

L’aggravio di tassazione è molto più evidente per un immobile acquistato per investimento, e lo diventerà ancora di più quando verrà prevista la riduzione della deduzione forfettaria in materia di tassazione Irpef. Per un immobile locato infatti oltre all’aumento della base imponibile vi sarà anche un incremento delle aliquote ( si dovrebbe passare dallo 0,65 per cento previsto con l’ici sino ad un valore dello 0,76 per cento, aliquote ulteriormente incrementabile visto che i Comuni possono aumentare l’aliquota sino allo 0,96 per cento). Alla fine il conto per i proprietari di seconde e terze case potrebbe anche raddoppiare. E dal novero dei “tartassati” non sfuggono anche i proprietari di immobili ubicati all’estero. Infatti per questi contribuenti viene prevista l’applicazione di una imposta dello 0,76 per cento anche se questi non producono reddito, e non sono quindi locati. Per questi imponibile la base imponibile non deriverà però dalla rendita catastale ma dal valore di acquisto, o in sua assenza dal valore di mercato. La deduzione prevista in questo casa riguarderà solo le imposte pagate dal proprietario nello Stato estero in cui è ubicato l’immobile.

L’incubo continua: le lezioni dei professori per salvare l’Italia

Tuttavia l’ondata di nuove tasse sembra non essere ancora terminata. Infatti all’orizzonte si prospettano nuove minacce: una congrua riduzione delle deduzioni fiscali previsti in materia ambientale, la revisione delle tariffe rifiuti e delle tasse comunali, la riforma del catasto, l’annunciato aumento delle aliquote iva, l’ulteriore riordino e sfoltimento delle agevolazioni fiscali.